venerdì 22 ottobre 2010

Riflessioni dopo il Congresso locale PD/Risposta al 'PagDem' - di Tommaso Casari

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, la cortese e articolata serie di osservazioni dell'amico Tommaso Casri sul nostro PagDem.

Facendo presente ke questo blog è disponibile per chiunque volesse inviare le proprie considerazioni, nn resta ke augurarvi buona lettura! FZ...


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Un doveroso grazie non tanto e non solo per il tuo pagellone (la soddisfazione personale va oltre ogni mia aspettativa) ma soprattutto per la tua importante presenza a tutta la serata del congresso. Prendo le distanze da colei che in modo anti-democratico è balzata sulla sedia appena hai varcato la soglia, mal digerendo il tuo ingresso ed opponendosi a gran voce squillante circa il tuo assistere da giornalista al congresso . Non credo ci fosse nulla da nascondere e non era una riunione di indirizzo politico strategico. Anzi, la segreteria aveva il dovere di invitare i giornalisti locali ,cio’ puntualmente non è avvenuto! Del resto questo mio partito è fatto anche di persone non propriamente democratiche nel senso piu’ elevato che la parola stessa impone, e questo è un dato di fatto condito (come tu hai potuto appurare,me ne dispiace) da esperienza diretta!!! E’ ammirevole 8 e fa onore alla tua penna) come tu abbia saputo cogliere “i segnali” di un congresso fatto di “distinguo” e posizioni differenti, nel quale democraticamente ci si è confrontati!
E’ scritto che io debba rimanere “a vita” in minoranza a prescindere dal contesto, nonostante questo continuero’ nel mio impegno volto a rafforzare questo partito (a cui credo con tenacia ) nel segno del rinnovamento e del cambiamento. CAMBIAMENTO significa dimostrare che è possibile unire persone con sensibilità e propensioni diverse dimostrando che “assieme-nelle diversità” si puo' proporre un programma e si possono mettere in campo delle idee e delle persone civicamente motivate (prima ancora che tesserate) per Legnago e per il nostro PD . La lista Falduto che ho sostenuto dimostrava in modo evidente questa posizione, quella natura positiva trasversale fatta di persone appartenenti sia a diversa storia partitica che a diversa sensibilità e formazione con la presenza tra gli altri di molti MAI precedentemente iscritti ai partiti storici!!! RINNOVAMENTO significava anche proporre un candidato credibile (lo è pienamente anche Marconi,s’intende), un viso nuovo lontano da appartenenze, lontano da logiche di correnti, lontano dall’avere già incarichi a qualsiasi livello e capace di fare sintesi. Un segnale di apertura interna all’insegna del principio che “c’è spazio per tutti “ e non per i soliti gia’ ampiamente impegnati (compreso il sottoscritto) nella vita politica ai vari livelli locale –provinciale- regionale .Tutti gli iscritti possono legittimamente occupare ruoli e posizioni importanti se motivati e pronti a spendersi. In questo il partito democratico è in posizione di arretratezza, basti pensare come a scala nazionale (e poi a scendere) i “leader” sono quelli di vent’anni fa!!!
Io sono un democratico progressista, non anelo ad un "partito bonsai" dove cio' che conta sia il motto “pochi ma buoni”, viceversa immagino un partito aperto e plurale , aperto al confronto con ogni parte sociale e non,sia dentro che fuori le mura amiche del partito. Ricordo che con la presentazione di un nostro candidato siamo riusciti a “ri-avvicinare” molte persone che avevano preso le distanze dal partito, alcune non volevano rinnovare la tessera, altre non sapevano quale bussola seguire anche perché l’orientamento prospettatogli non li rappresentava affatto. Il risultato di “riportare a casa” alcuni di loro era un obiettivo fondamentale anche e soprattutto per la crescita del PD locale. Il radicamento nel territorio comincia necessariamente con il radicamento della base, di tutta la base e di questo ne sono stra-convinto!!!Essere riusciti ad allargare la base riducendo la voragine è un successo importantissimo per tutti! La lista proposta non era una lista di rottura e nemmeno di contrapposizione, del resto è bene ricordare che non c’erano le condizioni per arrivare ad una lista unitaria perché non avevamo un candidato condiviso o condivisibile. Allora, in questo contesto (ed è normale che succeda, non è un dramma) abbiamo percorso la strada della LEGITTIMAZIONE e non quella dell’accasamento. Mi è sempre stato insegnato che la legittimazione la si deve conquistare sul campo, per cui la nostra lista si è presentata con la serenità della consapevolezza ,con l’obiettivo democratico di arrivare ad ottenere la propria RAPPRESENTANZA! Cio’ significa sedersi al tavolo del direttivo a testa alta, nella quantità numerica che democraticamente l’assemblea ci ha concesso. Vince la continuità ma non stravince la lista Marconi (11 -7) un segnale di democrazia ed un segnale che il nostro è un partito vivo e spero in evoluzione positiva.
A Claudio Marconi il compito di unire e rilanciare il partito a Legnago, nella speranza che sappia tenere conto di “tutti”, cosa assolutamente non riuscita al precedente segretario!!!

TomDEM

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